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giovedì, agosto 09, 2007

Partita IVA e fumetto

Un intervento addietro, avevo espresso qualche perplessità riguardo la partita IVA ma senza gran cognizione di causa. Nel chiedere un aiuto in rete per la questione, mi è stato scritto un commento, degno di nota, da un "autore di passaggio", che qui ringrazio.
Pubblico l'intervento per renderlo più visibile:

Detto in parole semplici... E' un problema di tasse! La partita Iva è costosa da mantenere, e conviene a chi può "scaricare" grosse spese fatte frequentemente per motivi di lavoro. Sostanzialmente, a imprese e artigiani. I fumettisti spendono (relativamente) poco per lavoro. Carta, matite, pennelli. Al massimo un computer (che si spera duri il più possibile). Perciò, al momento di dichiarare i redditi, le spese da scaricare sarebbero poche, a fronte di una "tenuta di partita IVA" che il commercialista si fa pagare profumatamente (e che comporta una serie di versamenti durante l'anno).
La ritenuta d'acconto per diritti d'autore invece è conveniente, essendo un 20% calcolato non sul 100% del compenso, ma sul 75%. Per chi è sotto i 35 anni c'è una riduzione (quindi è ancora più conveniente - finalmente una legge giusta).
In sostanza: salvo casi particolari (per esempio se lavorate in un grosso studio di grafica/illustrazione), se lavorate come free lance e fate fumetti, non c'è motivo di non usare la ritenuta d'acconto!

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4 Comments:

At 3 settembre 2007 alle ore 01:38, Anonymous Anonimo said...

molto interessante. Ma per chi si autoproduce e i fumetti vuole venderli stampati?

 
At 3 settembre 2007 alle ore 12:53, Blogger ☆♥ Laura Spianelli ♥☆ said...

In questo caso credo sia necessaria la partita Iva, anche perchè per vendere un prodotto con fini di lucro devi avere un tuo codice a barre, devi prevedere la distribuzione e lavendita presso negozi.
Tutte le persone che conosco che hanno intrapreso la via dell'autoproduzione, per prima cosa si sono aperti una partita IVA.

Chi ne sa do più sull'argomento, ovviamente, è invitato gentilmente a commentare e riportareil suo parere :)

 
At 7 dicembre 2007 alle ore 11:38, Anonymous Anonimo said...

ciao! io lavoro come illustratore per i concept dei parchi e delle attrazioni tematiche, oltre che per altre realtà. Ho sempre lavorato con ritenuta d'acconto ma, a quanto pare, è una forma utilizzata per le consulenze occasionali e quindi (così m'han spiegato) non dovrebbe essere continuativa nel tempo come un normale rapporto o contratto di lavoro (con una singola ditta/casa editrice/studio). Poi ci sarebbe il "limite" dei 5000 euro annui (oltre ai quali vi è un'ulteriore tassazione). Infatti secondo loro dovrei aprirmi partita iva. Che stia per fare una cazzata? Premetto che a giorni sentirò il mio commercialista per capirci qualcosa di più.. vi saprò dire.. se conviene ed in quali casi..

 
At 19 dicembre 2007 alle ore 19:58, Anonymous Anonimo said...

oggi ho conosciuto una tizia che lavora per la disney.. conferma anche lei il fatto che la partita iva la maggior parte delle volte non serve una mazza..si lavora tranquilli con la ritenuta d'accondo per diritti d'autore (che non ha limiti fiscali). Mi sento sollevato.

 

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