MerdaFriends: gli amici che tutti vorrebbero portare nel taschino dei jeans!!

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venerdì, novembre 12, 2004

W FRANCESCA

Eccomi , come ogni anno dopo qualche settimane dall’inizio di un nuovo corso universitario, alle prese con l’ideazione di un progetto, e come ogni anno si ripropone il problema della composizione dei gruppi.
In cinque anni si sono susseguiti personaggi improponibili, dalla greca Efrossini, che per non sbagliare non si è minimamente interessata al progetto, anzi era solita esordire con la frase: “Io no capace di usare Computer, quindi vado casa…”.
Poi c’è stata la volta del “simpatico” Alessandro, con il suo zainetto di sfiga sempre sulle spalle: in un semestre è riuscito a rompersi un braccio, cadere dalla moto e fratturarsi una gamba, e non contento qualche mese fa lo abbiamo rivisto con le stampelle, perché aveva appena subito un intervento al ginocchio… quanta fortuna…
Daniele, genovese, super pessimista e vero dittatore del gruppo, le decisioni erano le sue e guai a chi osava opporsi.
Infine è arrivato il mitico croato Neno, un gran bel ragazzo, è forse per questo che Viviana (mia socia da sempre) non se l’è fatto scappare, ma purtroppo la sua presenza all’interno del gruppo non ha fruttato granché, infatti, ogni volta che dovevamo lavorare, lui era dal dentista o dal medico, oppure esordiva con l’ormai mitica frase: “Ho problemi!”.

Anche quest’anno non poteva mancare un nuovo elemento degno dei suoi predecessori, e così eccola qua, la strabiliante: Francesca, soprannominata da alcuni amici “la contessina” per il suo aspetto un po’ altezzoso, sia nei modi che nell’abbigliamento: vestita sempre di tutto punto, ma comunque di nero, con un adorabile cappottino con maniche di pelo, abbinato ad un pellicciotto per sciarpa, scarpine fantastiche, rigorosamente nere con il tacco a spillo, ma in varie versioni: dalle più classiche lucide, ad alcune con ciondoli dorati, altre con una strana retina, e chi più ne ha ne metta. Il tutto accompagnato da un trucco impeccabile, in due versioni: il primo deciso: unghie laccate rosso fuoco, che si accompagna ad un rossetto della stessa tinta, matitona nera sugli occhi e capelli sciolti da vamp, il secondo più tranquillo, ma comunque curato in ogni dettaglio.
In principio (ossia la prima settimana), pensavamo che questa volta ci fosse proprio andata bene
sembrava molto disponibile, socievole, con i gusti “architettonici” molto simili ai nostri, ma soprattutto era esordita con la frase “Io conosco un ingegnere che ci può dare una mano”.
Era troppo bello per essere vero, infatti anche questa volta si è rivelato tutto una colossale sola!!!
In primis, al quinto anno di ingegneria non ha il senso delle proporzioni, quindi ci propone dei disegni incomprensibili e soluzioni irrealizzabile, come la costruzione di risaie nel deserto. Tutto coronato da un tono di voce lento e noioso, direi insopportabile.
Ma la cosa più importante è : “Dov’è l’ingegnere che ci doveva dare sta benedetta mano? Di lui si sono perse le tracce, è forse scappato con Meneghetti all’estero?”
E meno male che siamo solo all’inizio, dovremo dividere con lei ancora un paio di mesi, chissà quante altre sorprese ci riserba la strabiliante Francesca…

Camilla.